L'indice di fiducia dei consumatori del Conference Board statunitense ha subito un brusco calo a dicembre, scendendo di 8,1 punti a 104,7 rispetto al valore di 112,8 di novembre e risultando inferiore alle previsioni degli economisti, che si aspettavano un valore pari a 112,9. Questo calo significativo evidenzia le crescenti preoccupazioni per le prospettive economiche. Anche l'indice delle aspettative, che misura le opinioni dei consumatori a breve termine sulle condizioni del mercato del reddito, delle imprese e del lavoro, è sceso di 12,6 punti a 81,1 - appena al di sopra della soglia critica di 80, spesso associata a potenziali rischi di recessione. Con questa recente flessione, si prevede che l'indice rimarrà basso, riflettendo le persistenti preoccupazioni dei consumatori per le condizioni economiche.
Nel dicembre 2024, la Bank of Canada (BoC) ha annunciato una riduzione di 50 punti base del tasso overnight, portandolo a 3,25%. La decisione è stata motivata dalla debolezza della crescita economica e dal calo dell'inflazione, il cui tasso annuale è sceso all'1,8%. Un'attività economica più lenta del previsto ha spinto la banca centrale ad abbassare i tassi per stimolare la crescita. Inoltre, il sentiment delle imprese ha indicato che la maggior parte delle aziende canadesi si aspetta che l'inflazione rimanga all'interno della fascia obiettivo della BoC. Tuttavia, quasi la metà degli intervistati ha previsto un rallentamento della crescita dei salari e dei prezzi a causa dell'indebolimento della domanda dei consumatori. In prospettiva, i mercati prevedono ulteriori tagli dei tassi, anche se probabilmente di entità minore (circa 25 punti base), in quanto si prevede che la Banca centrale canadese adotterà un approccio più cauto e graduale per evitare di compromettere la stabilità economica.
Il 18 dicembre 2024, la Federal Reserve ha ridotto di 25 punti base l'intervallo obiettivo per il tasso sui fondi federali, portandolo da 4,50%-4,75% a 4,25%-4,50%. Questa mossa è stata determinata dal calo dell'inflazione, che a dicembre è scesa a 1,8%, e da una crescita economica più lenta del previsto. Tra i fattori aggiuntivi si annoverano l'indebolimento del sentiment delle imprese e le aspettative di una riduzione della crescita dei salari e dei prezzi a fronte di una domanda dei consumatori contenuta. In prospettiva, si prevede che la Fed manterrà il suo approccio graduale, probabilmente attuando un altro taglio di 25 punti base nella riunione di gennaio 2025. I futuri aggiustamenti dei tassi dipenderanno dagli sviluppi economici e dalla persistenza delle pressioni inflazionistiche.
Nel dicembre 2024, la Banca centrale europea (BCE) ha ridotto i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base, fissando il tasso sui depositi a 3,00%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali a 3,15% e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale a 3,40%, con effetto dal 18 dicembre 2024. La decisione si è basata sull'allentamento delle pressioni inflazionistiche, con l'inflazione complessiva che si è avvicinata all'obiettivo della BCE di 2%. Anche la dinamica dell'inflazione sottostante ha mostrato segni di rallentamento, in particolare nei servizi e nei beni di base, a causa del calo della domanda e del miglioramento delle condizioni della catena di approvvigionamento. Inoltre, la BCE ha citato l'efficacia dei precedenti rialzi dei tassi nel contenere l'inflazione come fattore per avviare i tagli, con l'obiettivo di sostenere l'attività economica e prevenire un rallentamento più significativo in tutta l'eurozona. Per quanto riguarda la prossima uscita, le recenti dichiarazioni dei funzionari della BCE suggeriscono un consenso verso ulteriori tagli graduali dei tassi, in funzione dei dati economici. Anche il capo della banca centrale olandese Klaas Knot e il governatore della Banca di Grecia Yannis Stournaras si sono dichiarati favorevoli a ulteriori tagli, citando dati economici di supporto. Le aspettative del mercato indicano una potenziale riduzione del tasso di deposito a 2% entro la fine del 2025, allineandosi alle stime del tasso neutrale della BCE.
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